Buona serata a tutti, questa è stata una settimana un po’ impegnativa così vi parlerò di un prodotto che anch’io ho scoperto solo pochi anni fa, grazie al negozio a km zero dove compro la frutta e la verdura di stagione: La pera volpina.
Per maggiore chiarezza ripubblico un articolo in proposito dove sono elencate le caratteristiche e le proprietà di questa pera, poi vi parlerò di come le ho cucinate io.
Pera Volpina, la Pera Romagnola oggi dimenticata
La varietà di pera color ruggine da cuocere nel vino
Origine e Provenienza della Pera Volpina

La coltivazione della pera Volpina è presente in Romagna da oltre un secolo e in passato era molto diffusa tipo di pero molto rustico che cresce spontaneamente adattandosi sia sui terreni freschi e fertili sia su quelli più aridi. La zona di maggiore diffusione delle pere Volpine è quella collinare e appenninica della provincia di Ravenna e della valle del Lamone dove, oggi, si celebra la sagra della Pera Volpina a Brisighella dedicata proprio alla specialità locale.
La pera Volpina è una specialità riscoperta: rientra a pieno titolo fra i cosiddetti frutti dimenticati, ovvero colture di antica tradizione che sono state progressivamente abbandonate con l’avvento delle varietà più commerciali. Tra i frutti dimenticati troviamo per esempio le giuggiole, i corbezzoli, le nespole e numerose tipologie di pere, tra le quali le pere Cotogne e le pere Cocomerine.
Il nome di pera Volpina deriva dalla tradizione popolare e le ipotesi sulla sua origine sono molteplici: c’è chi sostiene che si riferisca al colore marrone della buccia che ricorda il manto delle volpi, mentre secondo altri il frutto sarebbe prediletto proprio da questi animali che se ne cibano in abbondanza.
Pera Volpina: Caratteristiche e Proprietà

La pianta della pera Volpina è un albero di buona vigoria, resistenza e longevità: proprio per queste sue caratteristiche il pero volpino si può trovare ancora oggi impiantato all’interno dei vigneti in Romagna, dove veniva anticamente utilizzato come sostegno per le viti. La Volpina inoltre è una varietà di pera autunnale – l’epoca di raccolta è fine ottobre – e i frutti si conservano per tutto l’inverno: ecco perché il menu contadino dei secoli passati ne era ricco.
La pera Volpina si presenta come un frutto che cresce a grappolo e ha dimensioni ridotte, raggiungendo al massimo i 100 grammi di peso. La buccia è di color ruggine (scopri quali sono le altre varietà di pera con buccia marrone) e la polpa è estremamente granulosa e dura anche a maturazione completa: anche il sapore della Volpina, oltre che il suo aspetto, è poco invitante, poiché risulta piuttosto aspro e legnoso. Questo spiega perché da sempre questa varietà di pere viene consumata esclusivamente previa cottura.
Pera Volpina: Ricette e Come Cucinarla

La cottura della pera Volpina secondo la tradizione romagnola avviene o in acqua oppure nel vino: in quest’ultimo caso si utilizza il Sangiovese, oltre ad aggiungere altri ingredienti del territorio come le castagne, l’alloro, varie spezie come cannella e chiodi di garofano, lo zucchero e anche un pizzico di sale. Così cucinata, la pera Volpina risulta molto più morbida, dolce e aromatica rispetto a come si presenta appena colta e possiede molteplici proprietà benefiche: è considerata infatti efficace contro la carie, la stitichezza e l’acidità e favorisce la salute della pelle e l’effetto detox.
Altre ricette con la pera Volpina sono quelle per ottenere confetture di pere, mostarde e pere caramellate al forno, ma la preparazione più famosa è quella del savor, una sorta di marmellata contadina romagnola che si cucina al termine della vendemmia facendo bollire per lungo tempo il mosto non fermentato e aggiungendo frutti autunnali locali, tra cui appunto le pere Volpine.
[Fonte: articolo online Pera Angys]
Ecco, quella sopra era una breve ma esaustiva spiegazione: io personalmente le ho cucinate nell’antica ricetta romagnola, ossia cotte nel vino rosso.
Ho lavato le pere e poi le ho messe in una padella che le contenesse bene: devono essere disposte solo su un piano, senza sovrapporsi, quindi ho versato il vino rosso fin tanto da coprirle appena.
Non ho usato un vino particolare, ma un comune vino rosso da tavola.

Ho aggiunto una stecca di cannella, qualche chiodo di garofano e un po’ di zucchero, poi ho acceso il fuoco e raggiunta la bollitura, le ho fatte andare a fuoco molto basso per circa 2 ore, comunque fino a quando le pere non siano diventate morbide (infilate una forchetta per controllare) ed il vino non si sia ristretto formando quasi uno sciroppo.
Sono venute davvero molto buone, per non parlare del profumo che si è sparso in tutta casa!
Queste sono le mie pere volpine.
Silvia
Non le conoscevo! Grazie per averne parlato, Silvia!
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Fino a pochi anni fa nemmeno io, buona serata 🙂
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Buona serata anche a te!💖❣️💖
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Grazie, Silvia! Buona serata 😊
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Buona serata a te Dani 🙂
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Ma grazie!
Non conoscevo questo frutto.
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credo che nei supermercati non si trovi, io non le ho mai viste, ma nei punti a km zero le hanno, prima non le conoscevo nemmeno io 🙂
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Neanche io l’ho mai viste ai supermercati, da noi non ci sono proprio le pere come frutto, non è zona ideale, rari alberi.
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Lo immagino.
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Pensa che pur vivendo in Romagna non le avevo mai viste… Pere con la buccia ruvida e color ruggine sì, ma non di quella forma.
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Si quelle normali di pezzatura, ma queste crude non si mangiano proprio, occorre cuocerle 🙂
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Sist!!! Ma non sapevo neanche esistesse ma guarda che meraviglia! Grazie per la news fighissima 💙💙💙💙
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Sono un specie tipica dell’Emilia Romagna non credo ci siano nemmeno altrove!
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Ma fantastico
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Un piccolo post, quasi timido, per una ricetta semplicissima, ma che in realtà contiene un grande messaggio culinario ed educativo, che voglio sottolineare con forza, laddove tu Silvia in genere preferisci restare di lato, in understatement.
Non solo infatti va notato che ultimamente, anche tra i grandi chef stellati e le star televisive e social del mondo dell’alta cucina, va molto di moda fornire tutorial su piatti talmente famosi e banali da lasciare anche stupiti (recentemente ne ho visto uno, assolutamente imperdibile, su come preparare un perfetto piatto di spaghetti burro e forma, ossia come dire il meno del meno), ma nel tuo caso, Silvia, ogni tua ricetta è sempre in sintonia con dei valori di sostenibilità ambientale (i mercatini a kilometro zero), di riduzione degli sprechi e del contenimento degli eccessi di zucchero e grasso animale.
Si, perché già l’aver scelto un cultivar praticamente da specie protetta (la pera volpina e infatti molto di più che un semplice presidio alimentare) è già da solo segno della tua volontà di non dare solo consigli di cucina ma anche di vita, la nostra vita, in quest’angolo di mondo che forse è il più variegato è bello possibile.
Buona serata!
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Grazie mille, tu sei sempre troppo generoso, io sono così, ormai lo sai, cose semplici, quelle elaborate non mi piacciono molto. Sono convinta che le cose, gli alimenti e soprattutto le persone più semplici sanno riservare grosse sorprese 😉
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Si, è vero, ma anche nel tuo apprezzare le cose semplici (che poi sono quelle genuine) insegni come fare delle scelte in modo consapevole (indichi sempre il sistema che usi in ogni preparazione, ma mostri anche le alternative) e non lesini spostarti e cercare i prodotti giusti, che onorino una tradizione e che siano sempre in contrasto con la pigrizia solleticata dalla scelta più facile ovvero quella dei famosi “quattro salti in padella”…
La semplicità è voluta e consapevole, perché sapere “cosa” si ha nel piatto e “quanto” se ne ha anche quella è Alta Cucina.
Bye
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Grazie, buona serata 🙂
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Non conoscevo questa varietà di pera: mi sa che in Lombardia, dove vivo io, non ci sia questa varietà. Peccato, perché mi sarebbe piaciuto provare questa pera, magari come ingrediente di qualche dolce, 😉. E a proposito di ricette, la tua ricetta sembra davvero squisita, 😋. Complimenti Silvia, 😀!
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Grazie mille, buona serata!
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Di nulla, 😊. Buona serata anche a te Silvia, 🤗!
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Sono stato parecchie volte in Emilia Romagna, anche per le vacanze, ma non ho ricordo di queste pere.
Io compero talvolta le pere “kaiser” che ha la buccia egualmente marrone e ruvida, ma la forma è quella classica della pera.
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Sono un’altra qualità, queste si possono mangiare solo cotte.
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Io ricordo le “mele cotte”, in effetti, ma non le “pere cotte”.
Nonostante si dica “peracottaio” e non “melacottaio”.
😀
Hahah!
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🤣🤣🤣
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Non la conoscevo!
La pera Volpina è una pera in incognito … fantastica la Natura!
GRAZIE Silvia!
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Grazie a te Claudia, buona serata!
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❤
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mamma che brutta 😂
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Vero, una gran bellezza non è 🤣
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Grazie Silvia!
Non conoscevo le delizie della pera volpina Chi mi è simpatica già dal nome!
Un grande abbraccio 🥰
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Grazie a te, buon pomeriggio 🙂
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💕
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