Crom, variazioni sul tema

Il sole era già alto nel cielo, quando Kjetil, figlio di Mathias e Aase, scese dal cavallo prestatogli da Oddvar, nipote del maniscalco del paese Øystein.
Era stato un viaggio lungo e stancante: occorrevano infatti quasi due giorni di galoppo per andare dalla casa del costruttore di asce Sverre, fino alla torre di guardia di Sebastian Gurding e Sivert Rulicik (fratelli inseparabili ma con cognomi differenti, giacché figli della stessa madre, Borghild, ma di due padri diversi, Bjørn e Håkon), ma fortunatamente, sapendo che avrebbe percorso un lungo tragitto, Kjetil aveva portato con sé pane e formaggio ed una focaccia preparatagli da sua sorella Kaja, fidanzata con il coraggioso Trygve, il più grande di una famiglia di 10 fratelli, Pål, Ove, Ragnar, Magne, Mads, Oddvar, Eivind, Erlend e Dag.
Guardando in direzione della casa, Kjetil si accorse che lo stavano aspettando: un giovane robusto era fuori della porta, con le braccia conserte, intento ad osservare nella sua direzione.
Senza indugiare oltre, il figlio di Mathias e Aase scese allora il piccolo pendio su cui si era fermato, tenendo con sé il suo cavallo per le briglie, finché non fu abbastanza vicino a quel ragazzo, che nel frattempo aveva perfettamente riconosciuto: «Salute a te, Espen, figlio di Einar, della stirpe dei Kristiansen, nipote di Bendik il Saggio e discendente del grande condottiero Filip»

Lo scrittore si bloccò di colpo ed allontanò le mani dalla tastiera del suo laptop, con un senso di disgusto simile a quello che avrebbe provato se su quel tavolo ci fosse stato un animale morto in putrefazione.
«Ma che diavolo!», disse ad alta voce. «Un altro nome così e mi sparo…»

La Regina delle Terre Congelate e delle Coltivazioni di Zucchine Inservibili, si avviava frettolosamente lungo il lunghissimo ballatoio del corridoio orientale del suo Palazzo Celestiale, per incontrare il Principe delle Terre Emerse da Pochi Giorni e come tali, senza più l’acqua dove erano state per settimane, piene di mitili ed alghe in putrefazione: costruito dalle mani esperte dei Nani Picconatori, che lo avevano scolpito direttamente nella roccia del Monte Zuurg, si narrava che quel corridoio fosse così lungo che, se percorso dall’inizio fino alla fine, si sarebbe potuto ammirare il sorgere ed il tramonto del sole lungo tutto il suo tragitto nel cielo.
La Regina, seguita dai passetti frettolosi delle sue dieci ancelle, che le reggevano il lungo mantello a strascico, guardò fuori il sole appena sopra l’orizzonte ad Est e disse tra sé e sé: «Cazzo! Non arriverò mai!»

Kåre Peter Fabergé era lo scemo di Toppøy Rorbuer, villaggio semi-sperduto ai piedi delle alte montagne ad Occidente: anche se tutti sappiamo che oggi non è considerato né bello né giusto chiamare così una persona, sta di fatto che a quel tempo ed in quel luogo i suoi compaesani non trovarono un modo migliore per definire questo figlio di un’immigrata gallica e di un viaggiatore proveniente dalle terre fredde ad Est, che dopo essere rimasto orfano da bambino (la madre era morta mettendolo alla luce, mentre il padre se ne era andato ancora prima di lei, strozzatosi con una lisca di pesce), fu cresciuto da una mamma orsa che gli diede da mangiare assieme ai suoi cuccioli, finché anche il materno plantigrado non lo lasciò per l’eccessivo cattivo odore che faceva già da bambino.
Da sempre refrattario ad ogni forma di igiene, il nostro eroe diversamente intelligente, proprio per via della sua puzza, visse sempre come un eremita, lontano da tutti, usando come casa una spelonca scavata nella roccia e solo di rado scendeva al villaggio per prendere le vettovaglie che non riusciva a procurarsi da solo: nell’eremo dove viveva cresceva davvero poca vegetazione, ma quella poca era sufficiente a dare da mangiare alle sue preziose galline, che custodiva e che ogni tanto vendeva in paese per pagarsi il resto del cibo di cui aveva bisogno.
Un bel giorno, mentre all’interno della grotta stava cercando di ricavare a picconate uno stanzino da una piccola apertura nella parete rocciosa, causò senza saperlo una frana all’esterno, proprio nello spazio erboso dove razzolavano le sue galline: ciò che non avrebbe mai potuto immaginare è che quello smottamento della montagna portò alla luce un filone oro e svariate pietre preziose, le quali caddero nel tappeto erboso ai piedi della roccia sotto forma di briciole e polvere luccicante, che così si mescolò alle granaglie che il nostro Kåre gettava alla galline.
Non passò molto tempo prima che le galline del nostro Fabergé cominciarono a deporre (con non poco sforzo anale, a dire il vero) uova preziosissime, ricoperte di oro e pietre preziose e non c’era una di quelle stranissime uova che fosse uguale alle altre e….

Nel suo ufficio al quinto piano della casa editrice, l’editor si tolse gli occhiali da lettura che aveva in viso e guardò dritto negli occhi il giovane scrittore seduto di fronte a lui, per presentare il suo romanzo: «Sul serio? Un signore norvegese e stupido che si chiama Fabergé e che possiede galline che cagano i suoi capolavori?»
«Beh, si, ma non solo…» Provò a spiegare il giovane con un certo imbarazzo, «C’è tutta una storia con un misterioso gallo che si trasforma in un uomo con la barba…»
«Che magari si chiama Rasputin?» chiese ironicamente l’editor.
«Si! Era già arrivato a quel punto della lettura?»
«Fuori, vada fuori… Esca subito dal mio ufficio» disse l’editor senza nemmeno alzare lo sguardo.
Aveva osato guardare nell’abisso dell’idiozia ed era quasi rimasto accecato.

Se vi chiedete cosa avete appena letto, sappiate che quelli qui sopra non sono ovviamente dei veri racconti e nemmeno degli incipit di opere realmente esistenti, ma solo un mio scherzo letterario o se vogliamo una variazione sul tema di quel genere narrativo che troppo spesso viene sbrigativamente etichettato come fantasy, quando in realtà ne è solo uno specifico sotto-genere ovvero quello che più in dettaglio è denominato sword and sorcery: questi piccoli frammenti, senza alcun velleità né artistica né davvero comica, sono tuttavia anche un mio omaggio sfrontato all’imminente edizione novembrina dell’annuale appuntamento con il Crom Award, il più incredibile non-concorso letterario, in cui dare libero sfogo alla propria creatività narrativa, in cambio del miraggio di un favoloso premio consistente in un… fico secco!

Eh sì, proprio un fico secco, perché, come specifica in modo chiaro Gianni Gregoroni, scrittore affermato e goliarda creatore del Crom Award, nonché supervisore unico di ogni edizione, il vincitore non riceve alcunché di tangibile in cambio del primato raggiunto dalla sua creazione, se non l’inestimabile gratitudine di Crom stesso ed ovviamente il plauso degli altri partecipanti.

Recandovi sul sito ilperdilibri dello stesso Gregoroni, troverete tutte le informazioni in dettaglio sul concorso ed anche molto di più sulla figura di Crom, quale divinità immaginaria ideata dallo scrittore statunitense Robert E. Howard come parte della cosmologia presente sullo sfondo del maestoso worldbuilding da lui immaginato per le sue opere letterarie ambientate nella leggendaria terra di Hyboria, a settentrione della Antica Grecia, nata dopo l’affondamento di Atlantide: in quelle storie, in particolare nella serie di Conan il Barbaro, Crom vive sulla Terra, dentro una grande montagna, lontano da tutti e adorato dalla popolazione dei Cimmeri; egli è il Signore assoluto dei cosiddetti dei della Stirpe Oscura ed a differenza delle divinità adorate dal popolo degli Hyboriani (come Mitra, Bori o Ishtar), Crom si disinteressa completamente delle vicende degli uomini, ai quali, tuttavia, ha distribuito alla loro nascita il sentimento del coraggio ed il potere della forza.

Se non ricordo male, il Crom Award nacque nel 2015, come “riconoscimento pacco” (la definizione è dello stesso Gianni Gregoroni) ovvero un premio di quelli che, cito testualmente, «non ve ne fate niente», ma che forse, proprio per questa aleatorietà, è tra i migliori che si possano ricevere!

Nei prossimi giorni, Gregoroni pubblicherà sul suo blog le regole per l’edizione 2021, ma intanto beccatevi un assaggio del racconto, ancora in gestazione, che la potente Liza presenterà al concorso: lo ha pubblicato sul suo blog e già promette ferro e sangue!

Ah, dimenticavo… Cercate nei vostri commenti di fare pressione sulla mia compagna di merende e di blog, l’amica e socia Silvia, affinché anche lei pubblichi un suo racconto per il Crom Award: so che mi maledirà per questa mia esternazione, ma oramai l’ho scritto!!

Ci si vede prossimamente su queste pagine!


Categorie Narrativa, Racconti

59 pensieri riguardo “Crom, variazioni sul tema

  1. Alessandro Gianesini 11 Set 2021 — 20:18

    Orsu (e non orsà) Silvia, tu che rimembri ancor: favella… o meglio, scribella! 😀

    Detto ciò, iniziando a leggere, mi è venuto da dire: mi hanno detto che nel mio romanzo ho scritto nomi illeggibili, ma c’è chi ha fatto decisamente peggio… Poi ho capito il tuo intento e ho riso.

    Comunque, per farsi una bella risata e iniziare bene il sabato sera, propongo qui sotto un video a tema: spero sia appropriato.

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  2. Assolutamente azzeccatissimo il video!!
    Pensa, Ale, che quando scrivevo quello scherzo letterario stavo pensando proprio ad Aldo, Giovanni e Giacomo, anzi, quando ho fatto il giochino dei dieci fratelli avevo in mente la gag che il trio di comici faceva per “Mai dire Goal”, quando elencavano fratelli inesistenti…

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    1. Alessandro Gianesini 11 Set 2021 — 20:37

      Questo fatto che riusciamo ad associare questa cosa a una specifica gag indica, inoltre, la nostra datazione! 😀
      Detto ciò , sì, era impossibile non farla… e sono fiero di aver avuto il tuo stesso pensiero! 😉

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      1. Siano assolutamente figli del nostro tempo!
        L’importante è capire che non si torna indietro, ma chi, come te scrive per professione, sa bene che l’unico tempo che esiste è il presente, anche se solo a scriverlo è già passato 😅

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        1. Alessandro Gianesini 11 Set 2021 — 20:52

          Per professione? Magari… 😜

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          1. Beh, il denaro è in genere l’ultima cosa che arriva…

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            1. Alessandro Gianesini 11 Set 2021 — 21:14

              Poco, ma sicuro

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    2. Nico quando faceva “i sardi”.
      Ma anche a teatro, con “Pdor figlio di Kmer”.
      Davvero esilarante il primo racconto.

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    3. Da qualche parte devo avere ancora una raccolta di racconti e fiabe irlandesi, e vi posso assicurare che la sfilza di nomi di Tel chi el telun è fin troppo stringata. Ora è probabile che quelle fiabe fossero un modo per tramandare a mente gli alberi genealogici e definire chi fosse figlio di chi, chi fosse nel tal clan, chi potesse ereditare, e molto altro ancora, ma… oh son pagine di Tizius figlio di Caiux parente di Altronome, i cui fratelli erano ..
      insomma, la realtà supera eccome la fantasia.

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  3. Hahahahah ho letto il commento di Ale ed è la stessa associazione che avevo fatto io leggendo il primo racconto 😀
    Molto bello, ironico, divertente e lasciamelo dire molto intelligente il tuo post. Per quanto riguarda me penso di partecipare, forse….può darsi, vedremo, comunque sicuramente mi divertirò a leggere i vostri racconti 😉

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    1. Alessandro Gianesini 11 Set 2021 — 20:38

      Brava! 😀

      Io, purtroppo, sono già in arretrato con le cose da scrivere, perciò non riesco a dare una mano… ma conto su di voi! 😉

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      1. se se….tutte scuse è inutile fare lo scrittore impegnato, un momento se si vuole lo si trova sempre sfaticato! 😛

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        1. Alessandro Gianesini 11 Set 2021 — 20:48

          Se trovo un momento libero… Vedrò di riposare: pare non sia candelarizzata come attività 😂🤣

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          1. no no è un Non concorso (perché non si vince niente) che parte il 3 novembre sul sito di Gianni, Il Perdilibri. Basta avere un racconto fantasy 😉

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            1. Alessandro Gianesini 11 Set 2021 — 20:52

              Ok, allora mi informo… Per un paio di racconti fantasy credo di averli 🙄

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  4. Casalinga Sempre Felice 11 Set 2021 — 21:11

    Forti i racconti inizialmente il primo credevo fosse la trama di un film a me sconosciuto, poi col secondo non capivo il nesso, fortunatamente la tua spiegazione mi ha chiarita le idee. Per il concorso in bocca al lupo a tutti, Silvia compresa 😉

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    1. Grazie dei complimenti!
      Facci un pensierino anche tu al racconto, non si sa mai…

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      1. Casalinga Sempre Felice 11 Set 2021 — 21:22

        Nonostante io non sono 8n grado di tanto anche troppo che riesco a scrivere 1ualche post sul mio blog, porella mi mancherebbe anche la fantasia 🙃. Grazie comunque e buona serata

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  5. Wooow mi incuriosisce moltissimo questa iniziativa, bellissima!!! Grazie infinite con tutto il mio cuore per avermi fatto conoscere questo evento!! 😉

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    1. Tu non partecipi, Yle?
      Con i canti e le poesie elfiche dovresti andare a nozze e non scherzo…

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      1. Siii partecipooo troppo bella questa iniziativa la adoroooo! 😍❤️

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  6. Perché mi hai fatto venire in mente
    Tel chi el telun di Aldo Giovanni e Giacomo???
    “Io sono Pdor! Figlio di Kmer, della tribù di Istarr! Della terra desolata del Kfnirr! Uno degli ultimi sette saggi: Bvururr, Ghaner, Astaparing, Ezuzar, Parahn, Fususs e Taring! Eh?! Pdor! Colui che era, colui che è stato e colui che sempre sarà…ciucia chi e ciucia là…eh? Pdor! Colui il quale ha inseguito e ha sconfitto i demoni Semm, che ora vagano per il mondo domandandosi: “ma numm, chi Semm?Pdor! Colui il quale è sceso nelle sacre acque del lago Pff’N’iuhurr, tra le ninfe Pff’Nigherals, e lì ha assaggiato il mitico cibo degli Dei: la PIADEINA!

    Sei un geniaccio !!!!! 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

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    1. E grazie per aver ospitato il mio raccontino 😊

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    2. Ah, ah, ah! Perché, come ho scritto in risposta anche ad Alessandro, è proprio a quella gag che stavo pensando quando ho scritto quello scherzo letterario!!!

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      1. N.B. Sisì farà se avrà tempo e modo e comunque supporterà e leggerà 😊

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  7. Colorofuoridaimargini 12 Set 2021 — 8:47

    Ma che forte….credevo fosse un film inizialmente! Alla sister….non dico nulla, è come me, fa le cose solo e se ne è convinta… complimenti per l’iniziativa molto gradita.

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      1. Colorofuoridaimargini 12 Set 2021 — 9:29

        Prego Kasabake sempre scritture eccellenti le tue

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        1. Grazie di cuore! Voci di corridoio mi dicono tra l’altro che produrrai un racconto anche tu per il Crom Award, che se non ricordo male hai già vinto in passato, dico bene?

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          1. Colorofuoridaimargini 12 Set 2021 — 9:47

            Vinsi perché partecipai solo io, e non credo per la mia bravura…. ma aldilà di questo, il genere fantasy non è molto il catino dal quale traggo ispirazione dunque non saprei da dove iniziare…. scriverei di mondi mortali che poco hanno a che vedere con il genere…meglio evitare schifezze 😄

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            1. Come ti capisco! Gianni sa bene che io aborro non tanto il fantasy quanto quel sottogenere specifico del fantasy che va sotto il nome di “sword and sorcery” (faccio dire qualcosa di simile anche al protagonista del racconto che ho già scritto e che presenterò a tempo debito)…
              Fate, elfi, stregoni… Preferisco un nano, specializzato in spettacoli come drag queen che fa stragi di hobbit zombie con un lanciafiamme…

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              1. Colorofuoridaimargini 12 Set 2021 — 10:04

                Ecco per dirla in parole ricche…… non mi ci trovo ….e fatico a immaginare qualcosa che non viaggi fra Harry Potter e Game of Thrones…. credo che ognuno abbia dentro il suo genere….

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                1. Penso che sia molto vero soprattutto per un’artista vera, come appunto sei tu, abituata più a creare che non a discutere o a pontificare: per chi invece come me fa esattamente il contrario (ovvero è più abituato a discutere delle creazioni altrui e solo qualche volta crea contenuti artistici originali, che non a caso hanno comunque sempre un valore citazionista e referenziale), allora non c’è un genere “personale” ma tutti sono sullo stesso piano, aldilà del gusto, ma quello l’ho espresso sopra con il nano killer…

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                  1. Colorofuoridaimargini 12 Set 2021 — 10:37

                    È una fortuna da un lato perché hai margine di libertà. Nel mio caso per quanto mi sforzi, e credimi è una lotta estenuante, faccio mille giri per poi arrivare sempre alla solita matrice. Coniugare il verbo, hai presente? Ma tanto sempre quel verbo resta, e purtroppo più vado avanti e più mi rendo conto che “funziono” da dove in genere tento la fuga. È un gioco sadico a volte ma non ci posso fare nulla. L’emozione detta, io eseguo….fatto è che da dove nasce l’emozione spesso non c’è vita e dunque, invento…….. complicata faccenda Kasabake….molto complessa.

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                    1. Ti capisco perfettamente e molto meglio di quanto tu creda e questo perché ho da sempre vissuto il processo creativo ed artistico dall’esterno, più come critico ed insegnante che non come creatore di contenuti originali e ti posso assicurare che, nella mia esperienza di vita, ho constatato ogni volta che l’arte prodotta dai parolai e dai divulgatori è sempre un’arte facile, mai conflittuale con se stessi, persino accomodante con i fantasmi del proprio passato, quindi salvifica, mentre l’arte originale, quella prodotta da veri creatori, è sempre dolorosa, bipolare perché fatta a suon di schiaffi e carezze: gli artisti e le artiste che ho conosciuto apparivano sempre come figli di genitori senza memoria, che una volta ti abbracciano e ti dichiarano il loro amore ed altre volte ti vomitano sulle scarpe.

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                    2. Colorofuoridaimargini 12 Set 2021 — 11:48

                      Ecco….quindi comprendi il travaglio forse meglio di chiunque altro…stanca, anche se molti pensano sia divertente

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                    3. Purtroppo è un gioco sadico ed anche un po’ morboso quello tra artista e pubblico, dall’ammirazione alla richiesta ossessiva di nuovi contenuti, comunque a chi pensa sia divertente, basta un bel dito medio e via andare…
                      Buona domenica (che poi a me non piace nemmeno come giornata ma tant’è…)!

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                    4. Colorofuoridaimargini 12 Set 2021 — 12:04

                      Ottimo, concordo! Buona noia domenicale che non amo particolarmente neanche io!

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  8. belli quei frammenti. Sono quelli che parteciperanno al CROM Award oppure ce ne saranno altri? Pungoleremo Silvia a pubblicare qualcosa.

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    1. No, no, ci mancherebbe! Io ti ringrazio moltissimo per aver apprezzato i miei tre scherzi letterari, ma per l’appunto come ho scritto nel post sono degli scherzi…
      Il racconto che presenterò è molto più serio! Ed anche più lungo!!
      Fai bene a pungolare Silvia, tanto è ovvio che deciderà in piena libertà (chi per altro non lo farebbe!) ma noi siamo liberi di pungolare, eh! Altrimenti che rompiscatole (per amicizia chiaramente) saremmo, no?

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      1. vedrai che parteciperà! Tre scherzi ma belli. Allora aspetto l’uscita del racconto.

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  9. Bei frammenti!
    Tuttavia non me la sento di partecipare: non mi sono mai cimentata in quel genere

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    1. Posso capirti benissimo ma in realtà è solo una scusa (se vedessi cosa ho scritto io e che presenterò a Novembre capiresti quanto sono lontano dal genere… 😅)
      Ad ogni modo, sarà comunque un arrivederci a quelle pagine e grazie per leggermi sempre!!

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      1. Grazie a te e buona serata🌹🌹🌹

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  10. I racconti sono geniali e ciascuno meriterebbe di essere teatralizzato, perché rappresenta la somma di tutto quel che (si pensa) debba fare fantasy.
    Dove davvero si sfiora la fantasia e forse la fantascienza è nel racconto delle uova, davvero davvero ispirato, ma lì il fantastico è l’editor che legge per davvero il manoscritto dell’esordiente e ha un contatto con quest’ultimo. A meno che non sia vostro parente o amico di famiglia, questo non avverrà mai, o meglio, beh, in fondo uno Hobbit ha sconfitto Sauron, no? Quindi chissà.
    Riguardo il tema del Crom Award, ciò che tu affermi è corretto, è un premio assolutamente inutile, o perlomeno, è utile a far sgorgare dalla penna un racconto, una parola, un’immagine (un giorno ammetterò al Crom Award opere pittoriche).
    Sono convinto che prima o poi Crom si vendicherà di me, lui o qualche azienda Holliwodiana che ne detiene i diritti, ma per intanto si va avanti, con sforzo (da parte mia) relativo.
    Tra qualche giorno svelerò un grande segreto-palese che caratterizza il Crom Award, e che lo rende unico. Ma è presto.
    Il primo racconto mi ha fatto ripensare a un vecchio post, dove prendevo in giro chi si metteva a scrivere di fantasy e sparava lì nomi a caso (i tuoi proprio a caso non sono, anzi) … questo accadeva prima che mi avvicinassi allo scrittore Arnaldur Indriðason, perché se vuoi leggere nomi scaturiti dal norvegese antico (e in Islanda si può dire che quello si parli) ecco, devi vedere come si chiamano i suoi personaggi.
    Termino qui questo breve intervento nel tuo d e l i z i o s o post, con questo commento frammentario, e chissà… son curioso divedere il tuo racconto e quello di Paola, Silvia, Lisa, Alessandro e chiunque vorrà partecipare, sicuro di affrontare una grande sfida, e il cui racconto assurgerà… okok messaggio chiaro, mi fermo 😀

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    1. Grazie Gianni, sempre generoso con me…
      Vorrei sottolinare a scanso di equivoci che quei frammenti con cui ho introdotto il post sono davvero solo degli scherzi letterari, scritti di getto e senza pensarci troppo (un po’ come facciamo io e te nei nostri scambi di commenti) e non erano nemmeno da soli ( nel post originale erano 10 ma alcuni troppo deliranti e li ho cassati, per non creare confusione attorno al’iniziativa invece reale del CROM Award che, come hai sottolineato tu da qualche parte, ha lo scopo di stimolare la scrittura creativa e quindi non va vilipeso ma compreso).

      P.S. Ci ho preso nello scrivere che il CROM Award è nato nel 2015?

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      1. Sulla data credo di sì, direi che Crom Award nasce proprio in quegli anni (in quel tempo…) e proprio per non prendersi troppo sul serio

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        1. Comunque senza snaturare quasi nulla (in realtà togliendo orpelli che non aggiungevano nulla alla comprensione del testo) sono arrivato a 9940 battute!!!
          Sento alle mie spalle l’armadillo dei fumetti ironici di Zerocalcare che mi dice «Daje!! Nun mollà, nun mollà!»

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          1. 9940 rientra in quel 10% di tolleranza che può rendere Crom felice

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            1. Davvero?
              Perché questo mi darebbe tempo per concentrarmi su altre millemila cose che sto facendo e lasciar decantare il racconto in attesa della spedizione a te, sapendo che in ogni caso Crom lo accoglierebbe nella sua montagna…

              Ma Crom ti parla? A modo suo, intendo, tipo che riesce a dire “g-r-e-g-o-r-o-n-i” con un sol rutto dopo una pinta di cervogia…
              Scusa se sono stato blasfemo, ma è un problema di bias cognitivo…
              In realtà i bias cognitivi in questo caso non c’entrano nulla ma sono fighissimi da citare, perché “bias” e “bolla di filtraggio” are the new “contesto”… E tu sei tra i pochi che può capirmi perché segui le evoluzioni della retorica giornalistica…

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              1. Una certa tolleranza è il minimo, è Crom che lo dice… credo… No lui mi parla in sogno, specie dopo aver mangiato pietanze bene agliate, e lo fa per metafore, tipo un sentiero pieno di cipolle, ortica al posto dell’insalata, cose così insomma… 😀

                Sulla retorica dei giornalisti, che dire, anzi no non diciamo, che di questi tempi è bene soprassedere a quel che viene pubblicato.

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                1. Mi sono sempre dimenticato invece di chiedere la tua opinione sul Conan della Marvel Comics…

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                  1. Eh, non l’ho mai letto… mentre il film del 2011, non interessandomi l’attore in quanto bell’uomo, non è che mi sia piaciuto granché. Sono ancorato al mito dei libri, e al mito del film del 1982

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Emozioni: idee del cuore

Raccontare le emozioni tra le pareti della Sala Operatoria e della mia vita.

La speranza ilcuore della vita di Raffaella Frese

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La mia vita con la sclerosi multipla; una voce che parla scrivendo; punti di vista dall'alto di una sedia a rotelle 😉💪♿💞

Silvano Bottaro Blog

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Sono una donna libera. Nel mio blog farete un viaggio lungo e profondo nei pensieri della mente del cuore e dell anima.

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